Legionella: storia, rischi e prevenzione

Storia

La legionellosi è una malattia infettiva che colpisce l’apparato respiratorio, causata principalmente dal batterio Legionella pneumophila.
È chiamata anche “Malattia del legionario” poiché il batterio fu isolato per la prima volta nel 1976 in seguito a un’epidemia scoppiata tra i veterani della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia.
Le legionelle esistono in una cinquantina di specie batteriche diverse, si annidano nell’acqua e sono trasmesse attraverso l’acqua nebulizzata, per inalazione.


Quest’anno il problema è tornato attuale, si è parlato di oltre 200 casi di contagio in Lombardia dove 26 persone, tre delle quali anziane e immuno-compromesse, hanno contratto l’infezione nel Comune di Bresso (Milano) e sono morte per complicazioni polmonari. Altri casi sono stati registrati negli ultimi mesi nel bresciano, a Chiusi e a Empoli.


Diffusione

Le legionelle si possono annidare in acque sorgive, comprese quelle termali, in fiumi, laghi, fanghi.
Da qui possono raggiungere condotte e impianti idrici cittadini, come fontane, piscine, tubature, o gli impianti sanitari delle abitazioni. Si trasmettono per inalazione, ossia respirando goccioline di aerosol contenente vapore infetto.
Se di diametro inferiore ai 5 micrometri (millesimi di millimetro), tali goccioline penetrano più facilmente nelle vie respiratorie, dove possono diffondere l’infezione.
Grandi epidemie sono spesso causate dalle emissioni, anche a lunga distanza, da torri evaporative o di raffreddamento, non adeguatamente pulite e disinfettate in cui l’acqua di raffreddamento è
contaminata dal batterio.
Anche l’aria condizionata rappresenta un mezzo attraverso cui il vapore infetto può diffondersi, ad esempio nelle sezioni di umidificazione delle unità di trattamento dell’aria.



Conseguenze

La malattia può avere un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6), ha le caratteristiche di una polmonite infettiva, con o senza manifestazioni extrapolmonari.
Nei casi gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva.
In particolare l’infezione da legionella può dare luogo a due distinti quadri clinici: la febbre di Pontiac e la legionellosi.

La febbre di Pontiac ha un periodo di incubazione di 24-48 ore e si risolve in 2-5 giorni.
È accompagnata da malessere generale e cefalee seguiti da febbre.

La legionellosi ha un periodo di incubazione medio di 5-6 giorni ed è molto più grave: oltre a malessere, cefalee e tosse, possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci e complicanze varie; nei casi più gravi può addirittura essere letale.
Una polmonite da legionella non si distingue da altre forme atipiche o batteriche di polmonite, ma è riconoscibile dalle modalità di coinvolgimento degli organi extrapolmonari.


Prevenzione

Le strategie per combattere la proliferazione della Legionella nascono innanzitutto dalla prevenzione da effettuarsi in sede di progetto e da una gestione/manutenzione adeguata al rischio e professionale.

  • In particolare bisognerebbe:
  • evitare tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione;
  • evitare formazione di ristagni;
  • evitare lunghezze eccessive di tubazioni;
  • evitare contatti tra acqua e aria o accumuli in serbatoi non sigillati;
  • prevedere una periodica e facile pulizia;
  • scegliere con cura i materiali es. tubazioni di rame;
  • evitare la scelta impiantistica di torri evaporative in favore di soluzioni alternative, come i sistemi water spray system, pozzi geotermici;
  • prevenire la formazione di biofilm e incrostazioni.

La normativa più recente è stata approvata il 7 maggio 2015 a seguito della Conferenza Stato-Regioni dove sono state indicate le nuove Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi che aggiornano e integrano in un unico testo tutte le precedenti linee guida nazionali e normative.


Misure risolutive

I sistemi e le tecniche per combattere la contaminazione da Legionella sono indicate nelle nuove linee guida approvate il 7 maggio 2015 dalla Conferenza Stato-Regioni, ed in particolare quelle a lungo termine:

  • filtrazione al punto di utilizzo;
  • trattamento Termico;
  • irraggiamento UV;
  • clorazione;
  • iperclorazione continua;
  • disinfezione con biossido di cloro;
  • ozonizzazione;
  • disinfezione con monoclorammina;
  • ionizzazione rame-argento;
  • disinfezione con perossido di idrogeno e ioni argento;
  • disinfezione con acido peracetico.

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