Green Management e Innovazione. Cambiamenti solo di facciata e normativi o reali e di processo?

Alla luce dei grandi cambiamenti in atto non soltanto in termini di sostenibilità ambientale ma, più in generale, degli stili di vita e delle abitudini di ognuno di noi è un tema di grandissima attualità non soltanto per “moda” ma, soprattutto, per assoluta necessità. 

Il nostro pianeta inizia a dare segnali inequivocabili di “insostenibilità” e di quanto sia necessaria una scelta radicale sulle buone e concrete pratiche sulla tutela dell’ambiente.

Abbiamo chiesto al nostro Principal Business Strategy & Development Lorenzo Mattioli un parere sulla green management e le sfide “industriali” che non sono più appartenenti al futuro ma fanno parte del nostro presente.

 

Intervista al Principal Business Strategy & Development di PFE S.p.A. Lorenzo Mattioli:

 

Il valore di un cambiamento degli stili di vita verso un’accezione sempre più green quanto può influenzare le scelte e le nuove sfide dei mercati industriali in generale e soprattutto del comparto del Facility Management a livello europeo?

“L’attenzione verso la sostenibilità ambientale non nasce oggi, e dobbiamo ricordarlo soprattutto se ampliamo lo sguardo verso la dimensione europea. E’ del 2004 la prima direttiva europea che inserisce la variabile ambientale come criterio di valorizzazione dell’offerta nell’ambito degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori. Oggi, vediamo sicuramente un’accelerazione verso il “Green public procurement”, con l’introduzione, per esempio, di criteri ambientali sempre più stringenti per gli acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni. Ma anche dai privati notiamo maggiore attenzione verso l’ambiente: questo si traduce in un vantaggio di immagine molto forte da spendere sul mercato, contribuisce a definire l’identità di una imprese e alimenta  il senso di appartenenza  da parte dei suoi impiegati, a tutti i livelli. La mentalità che sta dietro la Green Economy che direi sta diventando sempre sempre più “Blu Economy”, fa bene al business ma ha anche un’enorme valenza sociale. Le imprese lo sanno bene: nel facility si fa largo uso di prodotti eco e di processi sempre più orientati all’efficientamento”.

Quanto e come possono essere d’aiuto l’innovazione e la digitalizzazione in un settore che per definizione è labour intensive come quello del Facility Management?

“L’innovazione non toglierà lavoro, ma di certo lo cambierà: l’operaio sarà maggiormente qualificato e sarà affiancato da nuovi ausili digitali che gli consentiranno di ottimizzare le prestazioni. Le stesse macchine professionali saranno “Guidate” dai big data. La pianificazione, come già accade in PFE S.p.A., sarà sempre più precisa andando ad incidere sui costi, ovviamente riducendoli”.

Economia circolare e sostenibilità ambientale. Sono i grandi temi che ruotano attorno ad una visione sempre più “green” a cui tutti noi auspichiamo. In un’azienda come PFE S.p.A. che annovera oltre 5 mila dipendenti dislocati in centinaia di plant in Italia ed all’estero, come ritiene si possa attuare un cambiamento di visione così radicale non solo in termini di facciata ma anche e soprattutto di processi?

“La formula magica è proprio questa: green management, ovvero una gestione aziendale il più possibile improntata alla sostenibilità. PFE S.p.A. sta già attuando una serie di azioni volte alla sostenibilità, a partire dall’utilizzo dell’energia rinnovabile, proprio perchè crede in questi principi. Una grande azienda come la nostra può essere protagonista in questa battaglia che è innanzitutto culturale, comportamentale. E per funzionare deve coinvolgere tutti, dal management alle maestranze, intesi come un vero e proprio ecosistema. L’orizzonte è chiaro: incentivare la diminuzione della plastica, l’utilizzo di packaging riutilizzabile o facilmente smaltibile, diminuzione della chimica a favore di prodotti ecocompatibili (e qui entrerebbe in gioco un altro capitolo, quello della bioeconomia, che vede già molte aziende in prima fila). Prodotti, dunque, ma anche processi maggiormente controllati e digitalizzati possono contribuire ad efficientare sotto ogni profilo l’azienda in un approccio che non è solo di facciata, perchè l’efficienza deve essere misurabile, e con essa lo sono ovviamente anche i benefici economici, ambientali e sociali”.